TEORIA DELLA PRODUZIONE

LE SCELTE DEL PRODUTTORE

COMPORTAMENTO DEL PRODUTTORE

Abbiamo esaminato, nelle precedenti lezioni, quello che è il comportamento del consumatore in modo da comprendere come egli decide cosa acquistare.

Ora andremo ad esaminare il comportamento del produttore per capire come egli decide cosa produrre, in che modo e in quali quantità.

PROCESSO DI PRODUZIONE

Il processo di produzione svolto da ogni impresa consiste nel trasformare i fattori produttivi in prodotti finiti.


Esempi:

  • un'impresa alimentare trasforma frutta fresca in marmellate;
  • un'azienda del settore abbigliamento trasforma stoffe, fodere, fili, bottoni, in pantaloni, gonne, giacche, ecc.;

    entrambe impiegeranno, per effettuare tale trasformazione, i macchinari e la mano d'opera necessari.


DECISIONI DI PRODUZIONE

Le decisioni che l'imprenditore deve prendere, e che a noi interessa esaminare nell'ambito della teoria della produzione sono essenzialmente tre:

  • la tecnologia di produzione, cioè il metodo da usare per trasformare i fattori produttivi in prodotti finiti;
  • il vincolo di costi. I fattori produttivi hanno un loro costo che deve essere tenuto in debito conto da parte dell'imprenditore poichè esso incide sul profitto che egli potrà conseguire;
  • la scelta della quantità dei fattori produttivi. Tenuto conto della tecnologia che si intende impiegare e del costo dei fattori produttivi, l'imprenditore deve scegliere la quantità di ciascun fattore da utilizzare nel processo produttivo.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

FATTORI PRODUTTIVI FISSI E FATTORI PRODUTTIVI VARIABILI

Nel breve periodo, i fattori produttivi impiegati dall'imprenditore possono essere distinti in:

  • fissi;
  • variabili.

FATTORI PRODUTTIVI FISSI

I fattori fissi sono quei fattori la cui quantità, nel breve periodo, non può essere variata.

Esempio: lo stabilimento nel quale si svolge l'attività d'impresa è un fattore fisso dato che sono necessari tempi lunghi per valutare l'opportunità di disporre di un nuovo stabilimento o di ampliare quello esistente, per reperire i mezzi finanziari necessari e per provvedere al suo acquisto o alla sua realizzazione.

Così come la fornace usata nell'industria del vetro è un fattore fisso perché non può essere istallata nel breve periodo.


FATTORI PRODUTTIVI VARIABILI

I fattori variabili sono quei fattori la cui quantità, nel breve periodo, può essere variata.

Esempio: le materie prime usate nel processo produttivo possono essere acquistate, anche nel breve periodo, in quantità maggiori o minori a seconda delle necessità.


FATTORI PRODUTTIVI SEMI-VARIABILI

A queste due categorie di fattori produttivi si aggiunge la categoria dei fattori semi-variabili chiamati anche fattori semi-fissi. Con queste due espressioni si intendono quei fattori produttivi che hanno una componente fissa, che rimane tale sia nel breve che nel lungo periodo, ed una componente variabile che può variare nel breve periodo.

Esempio: l’energia elettrica ha una componente fissa rappresentata dalla luce necessaria per illuminare i locali, che non può variare sia nel breve che nel lungo periodo (a meno che nel lungo periodo non variano le dimensioni dei locali), e una componente variabile rappresentata dall'energia utilizzata come forza motrice per il funzionamento dei macchinari che può variare nel breve periodo, variando la quantità prodotta.


FATTORI PRODUTTIVI NEL LUNGO PERIODO

Nel lungo periodo la distinzione tra fattori fissi e fattori variabili non esiste più perché le quantità impiegate di tutti i fattori produttivi possono essere variate.

Esempio: nel lungo periodo è possibile realizare un secondo stabilimento da affiancare al primo o aumentare le dimensioni del precedente.

 
 
 

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