ELASTICITA' INCROCIATA

ELASTICITA' INCROCIATA DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO

ELASTICITA' INCROCIATA

L'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo ci dice come varia la quantità domandata di un bene al variare del prezzo di un altro bene.

FORMULA DELL'ELASTICITA' INCROCIATA

Indichiamo con x e con y due beni.

L'elasticità della domanda del bene x al variare del prezzo del bene y la indichiamo con il simbolo εx py (il simbolo ε si legge epsilon).

Tale elasticità è data dal rapporto tra:

  • la variazione della quantità domandata del bene x, che indichiamo con Δqx (il simbolo Δ si legge delta);
  • e la corrispondente variazione del prezzo del bene y, che indichiamo con Δpy;

    in relazione ai valori iniziali della domanda e prezzo del bene y.


La formula, quindi, sarà:

Elasticità incrociata


Ovviamente avremmo potuto scrivere la stessa formula anche nel modo seguente:

Elasticità incrociata

VALORI DELL'ELASTICITA' INCROCIATA

L'elasticità incrociata della domanda del bene x rispetto al prezzo del bene y può assumere valori negativi o positivi.

ELASTICITA' INCROCIATA POSITIVA

Se l'elasticità della domanda del bene x rispetto al prezzo del bene y è positiva significa che quando aumenta il prezzo del bene y si ha un aumento della domanda del bene x.

E' questo ciò che si verifica quando ci troviamo di fronte a beni succedanei.

L'aumento del prezzo del bene y sposta la domanda dal bene x al bene y, a condizione che il prezzo del bene y rimanga immutato.

Esempio: la carne di pollo e la carne di tacchino sono due beni succedanei. Se aumenta il prezzo della carne di pollo, mentre rimane invariato il prezzo della carne di tacchino, aumenterà la domanda di quest'ultima e viceversa.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

ELASTICITA' INCROCIATA NEGATIVA

Se l'elasticità della domanda del bene x rispetto al prezzo del bene y è negativa significa che quando aumenta il prezzo del bene y si ha una diminuzione della domanda del bene x.

E' questo ciò che si verifica quando ci troviamo di fronte a beni complementari.

L'aumento del prezzo del bene y comporta una diminuzione della quantità domandata del bene y e, di conseguenza, anche della quantità domandata del bene x.

Esempio: automobili e benzina sono due beni complementari. Se aumenta il prezzo delle automobili, si riduce la domanda di tale bene e, di conseguenza, si riduce anche la domanda di benzina. Viceversa, se diminuisce il prezzo delle automobili, aumenta la domanda di tale bene e, di conseguenza, aumenta anche la domanda di benzina.
Ma vale anche il contrario: ad esempio, se il prezzo della benzina aumenta, la sua domanda si riduce e si riduce anche la domanda di automobili.

ELASTICITA' INCROCIATA PARI A ZERO

Se l'elasticità della domanda del bene x rispetto al prezzo del bene y è uguale a zero significa che quando aumenta il prezzo del bene y la domanda del bene x non varia.

Questo si verifica ogni volta che ci troviamo di fronte a due beni indipendenti tra loro.

Esempio: se il prezzo del burro varia (aumenta o diminuisce), il prezzo del caffè rimane inalterato. Burro e caffè, infatti, sono due beni indipendenti tra loro.

 
 
 

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