INFLAZIONE E DISOCCUPAZIONE

LA CURVA DI PHILLIPS

RELAZIONE TRA INFLAZIONE E DISOCCUPAZIONE

Alla fine degli anni '50 alcuni economisti anglosassoni elaborarono una teoria, sulla relazione esistente tra inflazione e disoccupazione, nota come curva di Phillips, dal nome dell'economica neozelandese che la espose.

La teoria nasceva dall'osservazione della situazione in Inghilterra tra la metà del 1800 e la metà del 1900.

Phillips osservò che esisteva una relazione inversa tra il tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione. Infatti:

  • in periodi di piena occupazione, quando i tassi di disoccupazione sono bassi, le imprese sono disposte a pagare salari piuttosto elevati pur di trovare i lavoratori di cui hanno bisogno. Questo porta ad un aumento dei costi di produzione che le imprese riversano sui prezzi di vendita dei propri beni e servizi. L'inflazione, quindi, tende a crescere;
  • in periodi di forte disoccupazione, invece, essendo l'offerta di lavoro abbondantemente superiore rispetto alla domanda di lavoro, la concorrenza tra i lavoratori porterà una riduzione dei salari e, di conseguenza, una riduzione dell'inflazione.

CURVA DI PHILLIPS

La curva di Phillips è un diagramma cartesiano nel quale:

  • sull'asse delle ascisse compare il tasso annuo di variazione della disoccupazione, che indichiamo con u;
  • sull'asse delle ordinate è riportato il tasso di variazione dei salari monetari, che indichiamo con w.

Curva di Phillips

Le analisi condotte in Gran Bretagna nel periodo esaminato, dimostrarono che:

  • in prossimità del pieno impiego, i salari monetari aumentavano all'incirca del 10% (punto A);
  • la stabilità dei salari si raggiungeva quando il tasso di disoccupazione si aggirava intorno al 5,5% (punto B);
  • quando la disoccupazione era elevata, e presentava un tasso di incremento annuo del 12%, i salari monetari diminuivano all'incirca dello 0,6% (punto C).

Allo studio condotto da Phillips seguirono una serie di ricerche effettuate in altri paesi al fine di trovare una conferma dei risultati ottenuti in Gran Bretagna. Esse, pur portando a risultati non sempre uguali a quelli rilevati dall'economista neozelandese, condussero negli anni '60 ad affermare che un paese può scegliere tra due alternative:

  • tasso di disoccupazione basso e elevata inflazione;
  • prezzi abbastanza stabili, ma disoccupazione elevata.

POLITICA STOP AND GO

Si diffuse, allora, una politica economica denominata stop and go, cioè arresto e spinta. In altre parole;:

  • quando l'economia cresce, i tassi di disoccupazione calano, l'inflazione aumenta. In questo momento si frena la crescita per contenere l'inflazione;
  • quando, in seguito alle politiche economiche adottate, l'economia rallenta, l'inflazione cala, ma cresce la disoccupazione, si adottano politiche che combattono la depressione.

RICERCHE SUCCESSIVE

Le ricerche condotte a partire dalla fine degli anni '60 dimostrarono che, includendo nella curva di Phillips gli anni più recenti, essa si spostava in alto e a destra: in altre parole la stabilità dei prezzi si raggiungeva con livelli di disoccupazione più elevati.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

FRIEDMAN

Intanto nei paesi industrializzati iniziava un fenomeno contrario rispetto a quello affermato da Phillips, ovvero un aumento dei tassi di disoccupazione e, contemporaneamente, un aumento dei tassi di inflazione.

Questo portò Friedman ed altri economisti a negare che la relazione inversa tra inflazione e disoccupazione potesse essere di tipo permanente.

STAGFLAZIONE

In effetti, il potere che hanno attualmente i sindacati, porta spesso ad un aumento dei salari anche in presenza di elevati livelli di disoccupazione con la conseguenza che le imprese, salvo il caso in cui operano in un regime di concorrenza perfetta dove non possono influenzare i prezzi di vendita, trasferiscono, l'aumento dei salari, sul prezzo dei beni e dei servizi.

Di conseguenza si possono avere periodi di elevata inflazione associata ad elevati tassi di disoccupazione: questo fenomeno prende il nome di stagflazione ed è stato molto frequente nei paesi occidentali negli anni '70.

Il termine stagflazione viene dai termini inglesi stagnation, ovvero stagnazione, e inflation, ovvero inflazione.

POLITICHE PER COMBATTERE LA STAGFLAZIONE

Combattere la stagflazione da parte dei governi non è facile: alcune politiche che possono ridurre l'inflazione, come la riduzione della spesa pubblica e quindi della domanda, si riflettono negativamente sull'occupazione e viceversa.

 
 
 

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