L'ECONOMIA FEUDALE

L'ECONOMIA CURTENSE

ECONOMIA CURTENSE

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. e fino all'anno 1000 circa l'economia fu basata essenzialmente sull'agricoltura.

I feudatari erano i proprietari dei terreni che venivano lavorati dai servi della gleba. Questi ultimi, pur non essendo dei veri e propri schiavi, erano soggetti a forti limitazioni della loro libertà.

Ai servi della gleba si affiancavano gli artigiani che producevano gli attrezzi agricoli e gli utensili impiegati nella vita quotidiana.

L'economia era chiusa: ogni feudo produceva ciò di cui aveva bisogno e non aveva contatti con l'esterno.

Tale economia fu detta anche curtense dal termine latino curtis che significa fattoria.

LA LIBERAZIONE DEI SERVI DELLA GLEBA E LA NASCITA DELLA MEZZADRIA

Intorno all'anno 1000 i feudatari liberarono i servi della gleba e stipularono con loro dei contratti di mezzadria con i quali alcuni terreni, dotati di abitazione e di attrezzature, venivano affidati ai contadini i quali li coltivavano e dovevano dare al proprietario la metà del raccolto o dei guadagni ottenuti dalla sua vendita.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

RIVOLUZIONE AGRICOLA

Nel basso medioevo, cioè nel periodo compreso tra il 1000 e il 1492, l'introduzione di una serie di nuovi strumenti agricoli e di nuove tecniche produttive, portò ad una diversificazione delle colture e ad un aumento della produzione agricola e delle attività commerciali.

IL RUOLO DELLE CITTA'

Intanto si assisteva ad un progressivo esodo dalle campagne verso le città che diventavano sempre più un centro di domanda dei prodotti agricoli. Ciò portò alla nascita della classe mercantile che faceva da intermediaria tra i produttori agricoli e i consumatori.

 
 
 

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