LA MISURA DELL'INFLAZIONE

IL TASSO DI INFLAZIONE

INTENSITA' DELL'INFLAZIONE

Per misurare l'intensità del fenomeno inflazionistico si utilizza il tasso di inflazione. Il tasso di inflazione, quindi, non è altro che la misura dell'aumento dei prezzi nel corso del tempo. Esso è espresso in termini percentuali.

Esempio: un kg di pane costa 2 euro. Trascorso un anno un kg di pane costa 3 euro. Qual è stato il tasso di inflazione nel corso dell'anno?

L'aumento del prezzo del pane, da un anno all'altro, è stato di 1 euro. Quindi, l'aumento percentuale è stato:

2 € di prezzo iniziale : 1 € di aumento = 100 di prezzo iniziale : x aumento

(100 x 1)/ 2 = 50%.

Il tasso di inflazione è stato del 50%.

MISURA DELL'INFLAZIONE

Il tasso di inflazione viene determinato ricorrendo a dei numeri indice. Essi, non sono altro che degli strumenti statistici che permettono di misurare come variano i prezzi nel tempo.

Nell'effettuare tale calcolo si fa riferimento ad paniere, cioè ad un insieme di beni e servizi che esprime i consumi normalmente effettuati dalle famiglie italiane o dalle imprese italiane, a seconda dei casi.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

INDICE DEI PREZZI

I principali indici dei prezzi sono:

  • l'indice dei prezzi all'ingrosso;
  • l'indice dei prezzi al consumo.

Questi indici si differenziano per il paniere che viene assunto per il calcolo dell'indice.

Nell'indice dei prezzi all'ingrosso, il paniere è dato dai beni e servizi acquistati dalle imprese nel processo produttivo.

Invece, nell'indice dei prezzi al consumo, il paniere rappresenta gli acquisti di beni e servizi effettuati normalmente dalle famiglie italiane.

Un aumento dell'indice dei prezzi all'ingrosso potrebbe preannunciare un successivo aumento dell'indice dei prezzi al consumo: infatti, se i costi sostenuti dalle imprese per l'acquisto delle materie prime e dei servizi aumenta, molto probabilmente esse saranno costrette ad aumentare i prezzi di vendita dei propri prodotti per evitare una riduzione dei propri profitti.

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO

A calcolare l'indice dei prezzi al consumo è l'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), un ente che si occupa del censimento e di indagini statistiche sociali ed economiche.

L'ISTAT calcola due indici dei prezzi al consumo:

  • il NIC;
  • il FOI.

Il NIC tiene conto dei consumi di tutte le famiglie italiane. Quindi, al suo interno confluiscono i dati relativi agli acquisti effettuati da famiglie con abitudini di spesa anche molto diverse tra loro.

Il FOI, invece, viene calcolato tenendo conto degli acquisti effettuati dalle famiglie di operai e impiegati. Questo indice, quindi, restringe il campo di osservazione degli acquisti delle famiglie e mette insieme i dati relativi agli acquisti di famiglie che presumibilmente hanno abitudini di spesa più simili tra loro.

Perché calcolare due indici dei prezzi al consumo diversi? Perché essi sono usati per finalità differenti.

Il NIC viene usato per adottare delle adeguate politiche economiche, mentre il FOI serve per adeguare periodicamente alcuni valori monetari.

Esempio: gli affitti delle case sono adeguati in base al NIC. Se essi non variassero al variare dei prezzi, in periodi di elevata inflazione, finirebbero con il perdere il proprio potere di acquisto.

Il NIC e il FOI sono determinati, quindi, in base allo stesso paniere. Tuttavia all'interno del paniere il peso che i singoli beni o servizi hanno è diverso a seconda dell'importanza che tali beni e servizi hanno nei consumi di tutte le famiglie residenti e in quello delle famiglie residenti di operai ed impiegati.

 
 
 

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